L’Inganno Zuccherato degli Anni 80

L’Inganno Zuccherato degli Anni 80 gli zuccheri nascosti e il bliss point

L’Inganno Zuccherato degli Anni 80: gli zuccheri nascosti e il bliss point

Lo sa ha anche il cervello… ha bisogno di zucchero  …lo zucchero ha cervello… lo  zucchero è pieno di vita’”  Negli anni ’80, le  pubblicità hanno favorito un consumo smodato di zucchero, compromettendo la nostra salute. Le industrie alimentari hanno sfruttato la televisione per pubblicizzare prodotti ad alto contenuto di zuccheri, persuadendoci della loro delizia e del beneficio per la salute. Queste pubblicità hanno celato la realtà: questi prodotti erano carichi di zucchero. Abbiamo iniziato a ingerire più zucchero, mettendo in pericolo la nostra salute e incrementando l’incidenza di obesità, diabete e altre patologie alimentari. Le lezioni imparate da quel periodo sono fondamentali per salvaguardare la nostra salute oggi. Lo zucchero può essere dannoso, contribuendo a varie malattie e creando dipendenza.

 

Tuttavia, possiamo intervenire: evitare cibi e bevande ricchi di zucchero, optare per alimenti naturali e non trasformati, e istruire noi stessi e i nostri figli sull’importanza di un’alimentazione equilibrata. Le lezioni apprese dagli anni ’80 persistono. Evitiamo lo zucchero per salvaguardare la nostra salute.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)  nel 2015 ha stabilito delle linee guida riguardo l’assunzione di zuccheri liberi (ovvero quelli aggiunti ai cibi durante la loro preparazione, quelli presenti nel miele, nei succhi di frutta o negli sciroppi) da cui dovrebbe derivare non più del 10% dell’apporto calorico quotidiano, ma sarebbe meglio limitarsi al 5%. In una dieta normale si tratta più o meno 50 grammi al giorno, circa 12 cucchiaini di zuccheri semplici (oltre al saccarosio, anche glucosio, lattosio, fruttosio, maltosio e galattosio), al di sotto dei due anni invece dovrebbero essere completamente esclusi.

 

Studi più recenti suggeriscono quantitativi ancora più bassi, ma anche rispettando quella quota giornaliera, superarla è molto facile: per avere un’idea basta ricordare che una bibita gassata contiene l’equivalente di circa 10 cucchiaini, un succo di frutta 5, e una riserva di zuccheri invisibili è nascosta dentro alimenti apparentemente innocui, dai cereali per la colazione al pane da hamburger. Causa di una dipendenza paragonabile a quella della droga

Si chiama BLISS POINT – l’effetto beatitudine – quello che spinge a consumare cibi ricchi di zuccheri senza mai esserne appagati, in maniera simile a quanto accade con grassi e salati. Gli anni anni ’90 sono gli anni della comparsa sugli scaffali dei negozi (prima negli Stati Uniti, poi man mano anche nella vecchia Europa) di alimenti processati, spesso apparentemente innocui come nel caso di cereali per la prima colazione, in realtà ricchissimi di zuccheri. Che anziché apportare energia e nutrienti, introducevano dosi massicce di calorie povere generando assuefazione e dipendenza. La produzione di insulina legata all’assunzione di zucchero, infatti, se eccessiva, provoca una reazione contraria a quella aspettata. Insomma: invece che placarla, aumenta la fame di zuccheri, con una spinta a consumarne ancora e ancora.